AUTORE
Eleonora C. Caruso è nata nel
1986 e si è annoiata finché non è andato in onda Sailor Moon. Nel 2001 ha
cominciato a scrivere in rete fan fiction sui suoi anime preferiti,
conquistando in breve tempo migliaia di lettori. Ha fatto l’operaia, la
commessa, l’impiegata, la centralinista di call center. Vive nella provincia di
Novara e ha un blog dove parla senza soluzione di continuità di ciò che ama. Ha
pubblicato per Indiana Comunque vada non importa.
TRAMA
Shun ha 25 anni e vive in una Tokyo vanesia
e spersonalizzata. Shun è un host, uno degli accompagnatori più richiesti del
Parfume, locale frequentato da uomini e donne, giovani e non, in cerca di
affetto, comprensione e una parvenza di amore. Shun finge di amare le
proprie clienti, e loro pagano per questa illusione. L’incontro con il giovane
Toru potrebbe cambiare la sua vita, ma Shun è stanco e la sua storia, per sua
stessa ammissione, è una di quelle nelle quali non aveva perso niente né
imparato niente. “La maggior parte delle storie finisce così”. La Tokyo di
Eleonora Caruso è malinconica e affascinante nella sua crudezza, e
rappresenta con disincanto e cinismo l'immaginario pop giovanile.
Prefazione di Grazia Procino
Di Col nostro sangue hanno dipinto il
cielo colpisce la vulnerabile fragilità di uomini e donne irrisolti ma con
una buona posizione nella società, volitivi e di successo, che nascondono le
crepe dei loro malesseri interiori e li affondano nell’alcol e nei locali di
incontri. Intorno e grazie a loro il mercato capitalistico nipponico realizza
un business incredibile che fa leva proprio sulle debolezze umane fino a
sostenere che l’amore è un prodotto come un altro, nient’altro che questo.
LE MIE IMPRESSIONI
Dal 31 marzo è disponibile il racconto "Col nostro
Sangue hanno dipinto il cielo", scritto dall'emergente Eleonora C.Caruso.
Il racconto si colloca nella collana Scintille del
marchio editoriale Speechless Books.
Ed è proprio una scintilla, questa piccola opera.
Ho letto con vero piacere "Col nostro Sangue hanno dipinto il cielo".
Avrei voluto leggerla in formato cartaceo,
per sottolineare i periodi che più hanno solleticato il mio piacere alla
lettura.
La prosa è molto bella. Lo stile scorrevole
e ricercato. L'idea è quanto mai azzeccata e originale.
Questo libro è uno specchio su una società
che vuole stare al passo, che talvolta dimentica la propria identità. Che
soffre di una sorta di "nausea di vivere", come dice Grazia Procino
nella sua splendida prefazione.
Ho amato le immagini suggerite e la
capacità di far addentrare il lettore, tanto da riuscire a incrociare
idealmente, gli sguardi dei personaggi.
Le descrizioni accurate di anime e
luoghi, rimangono impresse come fotogrammi.
Poco più di 40 pagine vi trasmetteranno
emozioni, mi faranno riflettere, vi faranno annegare in malinconiche acque.
Consiglio la lettura di questo libro.
Vi entra dentro, come un ricordo, come una canzone.
Il
racconto può essere scaricato gratuitamente dal sito ufficiale di Speechless
Books, all’indirizzo speechlessmagazine.altervista.org/pubblicazioni/
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