Cari lettori, ecco un'altra tappa del blog tour dedicato a "La porta dei Cieli".
Abbiamo chiesto a Stefano di svelarci qualche curiosità in merito alla stesura del suo romanzo. Ecco la sua risposta:
Il romanzo nasce da una passione smodata per il giallo e per i misteri, al di là di schemi preimpostati. 'La porta dei cieli' infatti viaggia tra i generi con grande energia: non mi sono preoccupato di rientrare in sentieri già percorsi, ma ne ho cercati di nuovi dall'unione di questi. Se dovessi fare una metafora ferroviaria direi che più che procedere sui binari ho preferito fermare la locomotiva nel bel mezzo di un monumentale snodo ferroviario. Il romanzo nasce nel 2012, un'estate caldissima in cui ho trascorso gran parte di luglio e agosto in solitudine a Roma. In un mese ho buttato giù un forte apparato documentaristico e ho scritto i due terzi di un libro che era molto diverso dalla Porta. Successivamente ho lasciato l'idea a sedimentare per tutto l'inverno e poi, a marzo, ho cancellato gran parte di ciò che avevo scritto - mi sembrava di essermi limitato a procedere su sentieri già tracciati e ampiamente sfruttati -, quindi ho ripreso da lì. Ero molto motivato e intorno alla metà del mese di aprile 'La porta dei cieli' era già pronta. Com'è ovvio a questo è seguìto un periodo molto intenso di revisioni (per le quali devo ringraziare la mia futura moglie che ha praticamente imparato a memoria il romanzo) e infine l'editing di Dunwich Edizioni, un editore molto attento che non smetterò mai di ringraziare per una fase delicatissima che ha reso la Porta un romanzo d'esordio a partire da un manoscritto d'esordio (due cose drammaticamente diverse).
Dal momento che sono un perfezionista e non mi piace scrivere di cose che non conosco, durante la stesura, e approfittando di una Roma estiva deserta, ho visitato tutti i luoghi di cui parlo nel libro, finanche l'inquietante magione del Capitolo 12, che esiste davvero ed è molto vicina a Castro Pretorio. La stragrande maggioranza delle 'location' del libro sono reali e proprio per questo a mio parere l'alone mitico e misterioso che le avvolge è ancora più fitto.
Dal momento che sono un perfezionista e non mi piace scrivere di cose che non conosco, durante la stesura, e approfittando di una Roma estiva deserta, ho visitato tutti i luoghi di cui parlo nel libro, finanche l'inquietante magione del Capitolo 12, che esiste davvero ed è molto vicina a Castro Pretorio. La stragrande maggioranza delle 'location' del libro sono reali e proprio per questo a mio parere l'alone mitico e misterioso che le avvolge è ancora più fitto.
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