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Ecco le novità Piemme per l'estate


Giovanni Pacchiano
ERA UN'ALTRA STAGIONE, AMORE MIO

LA TRAMA


A volte il grande amore cammina sotto il nostro sguardo disattento per anni, prima che lo riconosciamo. Altre, invece, basta un solo istante: una parola, uno sguardo, e la vita cambia il suo corso per sempre. Così accade a Lo, che dei suoi diciott’anni porta addosso tutta la vitalità e la sfrontatezza, nel gelido gennaio milanese del 1973, un momento caldo della contestazione studentesca. Nell’attimo in cui il suo sguardo si posa su Berto, giovane professore nel suo stesso liceo, che lo ricambia, tra loro nasce qualcosa di unico. Lo piace a troppi: è una “cattiva ragazza” e frequenta con spensieratezza per denaro, assieme a Vicki, l’amica del cuore, una lussuosa casa d’appuntamenti nel centro di Milano. Ma l’incontro con Berto le fa scoprire l’amore. Il sentimento che li travolge è forte, intenso, e però come trattenuto dalle troppe differenze e da oscuri segreti che si insinuano tra loro ogni giorno, allontanandoli sempre più. Perché capita di incontrare la persona giusta nel momento più sbagliato. Costretti a separarsi o, piuttosto, incapaci di combattere nel nome di quell’amore così vero, ma così fragile, le loro strade si dividono. Altre storie, matrimoni, città, altre stagioni li vedranno protagonisti, ma entrambi porteranno nel cuore una nota di rimpianto per quell’amore abbandonato agli albori, mai vissuto davvero. E solo dopo vent’anni troveranno il coraggio di provare a essere felici.


L'AUTORE

È nato a Milano, dove vive tuttora. Dopo la laurea in Lettere classiche a Pisa, ha insegnato Italiano e Latino in alcuni noti licei milanesi. Critico letterario, ha collaborato nel tempo con «Il Globo», «L’Europeo», «Epoca», «Il Giornale» di Montanelli, «Mercurio – la Repubblica», «Corriere della Sera», «Il Sole 24 Ore» e «Saturno». Attualmente scrive su «Sette», e ha una rubrica letteraria a Radio Città Futura. Ha pubblicato una monografia su Renato Serra e un carteggio foscoliano,Lacrime d’amore (Serra & Riva, 1981, ripubblicato da Guanda nel 2008), da cui è stata tratta una pièce teatrale.

Nel 1993 ha scritto per Anabasi un pamphlet satirico, Di scuola si muore, sui mali della scuola italiana, e nel 1996, per Marsilio, il romanzo Ho sposato una prof. Ha curato, per Adelphi, la raccolta completa delle Opere di Sergio Solmi.

19.50 € prezzo di copertina
476 pagine




Antony Marra
LA FRAGILE COSTELLAZIONE DELLA VITA 

LA TRAMA

Un uomo e una bambina fuggono nei boschi; alle loro spalle, una casa in fi amme, distrutta dai soldati russi che hanno arrestato il padre della bambina e che ora stanno cercando anche lei. L’uomo si chiama Achmed: medico (incompetente) di professione, artista (mancato) per vocazione, nella vita ha sbagliato tutto, ma ora non può fallire, deve salvare la piccola Havaa, fi glia di colui che un tempo era il suo migliore amico. È pronto a rischiare la vita pur di portarla in città, è disposto a tutto pur di chiedere aiuto a una donna di cui conosce soltanto il nome: Sonja. Lei fa il chirurgo, e ha abbandonato una brillante carriera a Londra per tornare in Cecenia a cercare la sorella scomparsa. Insieme a un’unica infermiera, gestisce ciò che resta dell’ospedale della città, dove è più facile procurarsi munizioni che garze, le suture si fanno con il fi lo interdentale, e due soli reparti sono ancora in funzione: maternità e traumatologia. Perché la vita, dopo anni di guerra, ormai è semplice, essenziale: si nasce, si muore. Grazie ad Havaa, nel corso di cinque giorni cruciali, Achmed e Sonja scopriranno gli intrecci invisibili che legano da sempre le loro strade. Perché Havaa è la forza che attrae i destini in un’unica orbita. È un vento che riporta il desiderio di speranze e passioni dimenticate. È l’anello che chiude il cerchio e fa sì che tutto possa continuare. Si nasce, si muore; la vita rinasce.


L'AUTORE

Nato a Washington D.C., abita a Oakland, in California. Dopo un periodo di studi nell’Europa dell’Est, ha frequentato un Master in scrittura creativa alla Iowa University e insegna attualmente alla Stanford. A soli ventinove anni, ha vinto alcuni dei più importanti premi letterari americani: prima il Pushcart Prize, The Atlantic’s Student Writing Contest e il Narrative Prize per i suoi racconti; poi sono arrivati il Whiting Award, il National Book Critics Circle’s Debut Award e la candidatura al prestigioso National Book Award per il suo romanzo d’esordio: La fragile costellazione della vita. Bestseller sul «New York Times», la sua opera prima è stata selezionata tra i migliori libri dell’anno, sia dai critici delle principali testate («The Washington Post», «San Francisco Chronicle», «Publishers Weekly» e «Library Journal», tra le altre) sia dal pubblico di Amazon e Goodreads. È ora in corso di traduzione in quattordici paesi. Vanta tra i suoi lettori il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

anthonymarra.net

18.50 €prezzo di copertina
420pagine




Michael Connelly
IL QUINTO TESTIMONE 


LA TRAMA

Sono tempi duri per Mickey Haller. La crisi picchia sodo e, nonostante i crimini non siano diminuiti, pare che nessuno, nemmeno i delinquenti più incalliti, possa più permettersi un avvocato. E così per far quadrare il bilancio, non gli resta che imboccare un’altra strada in un settore che purtroppo, sempre a causa della crisi, ha avuto una vera e propria esplosione, quello dei pignoramenti delle abitazioni. Sembra che la gente, infatti, oltre a non avere soldi per pagare un avvocato, non abbia neanche quelli per restituire le rate del mutuo contratto con le banche per l’acquisto della casa.

Quello di Lisa Trammel è il primo caso del genere di cui Mickey Haller si occupa e anche se finora è riuscito a evitare che la banca le sequestri la casa, lo stress e la sensazione di aver subito un’ingiustizia l’hanno profondamente segnata. Comunque Lisa non è una donna facile. Combattiva, ficcanaso, è stata persino diffidata dall’avvicinarsi all’istituto di credito che minaccia di lasciarla senza un tetto sopra la testa.
Le cose si complicano, e di molto, quando viene accusata di aver ucciso Mitchell Bondurant, il dirigente che segue la sua pratica. Per Mickey significa tornare a quello che ha sempre fatto, cioè occuparsi di diritto penale, ma se pensava che difendere Lisa fosse una passeggiata, si sbagliava di grosso. Non solo scoprirà delle verità sconvolgenti sulla sua cliente, ma, al momento del verdetto, prenderà delle decisioni che capovolgeranno radicalmente la sua vita.


L'AUTORE

Negli Stati Uniti è una star, tanto che il “New York Times” gli tributa sempre il massimo degli onori, con il primo posto in classifica per ogni suo nuovo thriller. L’Italia lo ha accolto con grande entusiasmo fin dal suo primo libro La memoria del topo, in cui fa la sua prima comparsa il detective Harry Bosch, indimenticabile protagonista di molti dei suoi romanzi, tra cui Il ragno, vincitore nel 2000 del Premio Bancarella. Da Debito di sangue è stato tratto il film diretto e interpretato da Clint Eastwood. Con Il Poeta, uno dei suoi libri più amati, crea il personaggio di Jack McEvoy, il reporter di nera che ritroviamo ne L’uomo di paglia. Avvocato di difesa e La lista invece ruotano intorno a un nuovo, riuscitissimo protagonista, l’avvocato Mick Haller, che nel film The Lincoln Lawyer ha il volto di Matthew McConaughey. Tra le presenze eccellenti di due edizioni del Festivalletteratura di Mantova, nel 2010 Connelly è stato ospite d’onore al Noir in Festival di Courmayeur, dove ha ricevuto il Raymond Chandler Award. Nel 2012 è tornato in Italia per partecipare al Festival internazionale delle letterature che si tiene a Roma.

Il quinto testimone è il suo 23esimo thriller.
www.michaelconnelly.it
www.michaelconnelly.com

19.90 €prezzo di copertina
487pagine



Raymond Bonner
INGIUSTIZIA 


LA TRAMA

Le probabilità che Diana Holt diventasse avvocato erano nulle. Cresciuta senza padre, con una madre che preferiva non vedere quali attenzioni particolari riservasse alla figlia il secondo marito, Diana a scuola era negata. A poco più di vent’anni aveva già conosciuto tutto, violenza, droga, furti, carcere. Inaspettatamente, dopo aver toccato il fondo, decide di reagire e in pochi anni si laurea con il massimo dei voti. Ora è pronta a difendere i deboli dalle ingiustizie, come risarcimento per tutte quelle toccate a lei.

Quando si imbatte nel caso di Edward Lee Elmore, l’uomo è nel braccio della morte già da tempo con l’accusa di aver violentato e ucciso brutalmente una ricca vedova, ritrovata rinchiusa nell’armadio della sua camera da letto. La polizia di Greenwood, South Carolina, in tre giorni lo aveva arrestato per omicidio di primo grado. Nero, con un lieve ritardo mentale, Edward era il colpevole ideale. Che le prove non tenessero e la ricostruzione facesse acqua da tutte le parti, poco importava. L’importante era placare l’opinione pubblica con una condanna a morte.
La potente macchina giudiziaria americana però si inceppa per un granello di sabbia di nome Diana Holt. Più simile ai suoi assistiti che agli ingessati colleghi, Diana crede nell’innocenza di Edward e intraprende una battaglia per dimostrarlo.


L'AUTORE

Vincitore del Premio Pulitzer, ex avvocato diventato reporter, ha vissuto e lavorato in tutti i continenti eccetto l’Antartico e ha fatto il corrispondente da più di cento paesi, testimone di colpi di stato, rivoluzioni, attacchi terroristici, cataclismi naturali. Ha lavorato a lungo per il «New York Times» e ricevuto numerosi premi per i suoi libri. Oggi vive a Londra.

18.50 €prezzo di copertina
430pagine




Santiago Posteguillo
L'AFRICANO 


LA TRAMA

Roma, 235 a.C. Il senatore Publio Cornelio Scipione, avido lettore di tragedie greche, è pronto ad assistere a una delle prime rappresentazioni teatrali messe in scena nella capitale. Non sa che quel giorno si sta compiendo la Storia. Perché poco dopo l’inizio dello spettacolo, un servo arriva a chiamarlo. È nato suo figlio: si chiamerà come lui, Publio Cornelio Scipione, ma sarà ricordato nei secoli a venire con un altro nome: l’Africano. L’uomo destinato a salvare l’Impero, e impedire che la civiltà romana venga cancellata.
Perché Roma, in quell’ultimo spicchio del III secolo, è in pericolo. A minacciarla c’è l’esercito più potente che la capitale dell’Impero si sia mai trovata a fronteggiare, guidato da uno dei condottieri più abili e spietati che la Storia ricordi. Annibale, che col suo esercito di soldati ed elefanti è pronto ad attraversare le Alpi, e a dare alla Storia un corso inimmaginabile. Tra Scipione e Annibale si consumerà una battaglia all’ultimo sangue. In palio, c’è il destino di un mondo. Un nuovo, ricchissimo romanzo storico dall’autore più amato di Spagna, che racconta con maestria narrativa e ritmo irresistibile le gesta di uno dei grandi uomini che hanno fatto la storia dell’Impero, e la nostra.


L'AUTORE

È nato a Valencia nel 1967. Filologo e linguista, insegna letteratura inglese all’università Jaume I. L’Africano è il suo esordio, primo di una trilogia su Scipione, e ha riscosso uno straordinario successo, inaugurando una grandiosa carriera di scrittore. Piemme ha pubblicato nel 2013 L’Ispanico, primo episodio di una trilogia successiva, dedicata a Traiano.

www.santiagoposteguillo.es

22 €prezzo di copertina
785pagine


Camilla Ceder
LA FESTA 



LA TRAMA

Dicembre 2006. Nell’inverno senza luce delle campagne a est di Göteborg vengono trovati, a diversi chilometri di distanza, i cadaveri di due uomini uccisi in maniera identica: l’assassino li ha colpiti in viso con un’arma da fuoco, e poi ha fatto scempio dei loro corpi passandoci sopra con un fuoristrada. Chi li ha uccisi? E soprattutto, qual è il legame – apparentemente inesistente – tra le due vittime? A indagare sarà Christian Tell, commissario della polizia di Göteborg. Quarantenne, scapolo, totalmente dedito al lavoro – specie dopo aver rotto con la sua fidanzata storica – il commissario Tell è un pezzo di ghiaccio: freddo, distaccato, impassibile. Almeno in apparenza. E almeno fi no a quando non incontra Seja Lundberg, trentenne giornalista di nera. Seja è la donna che, quel mattino di dicembre, ha scoperto il primo dei due cadaveri abbandonati nei campi. Insieme, condurranno un’inchiesta che li porterà dentro una verità atroce, fino a un altro delitto, consumatosi molti anni prima proprio in quei boschi fuori città… Pubblicato con successo in tredici paesi, uno dei maggiori bestseller svedesi arriva finalmente in Italia. Il primo di una serie di thriller serrati, ricchissimi di intrecci e di suspense, paragonati dalla critica ai romanzi di Henning Mankell e Camilla Läckberg.


L'AUTORE

È nata nel 1976 e ha fatto studi di psicologia e scienze sociali prima di approdare alla scrittura. La festa è il suo esordio, in cui compare per la prima volta il commissario Christian Tell, personaggio amatissimo in Svezia. Ha scritto un secondo thriller con lo stesso protagonista, Babylon, ed è al lavoro sul terzo.

14.90 €prezzo di copertina
574pagine




Oliviero Beha
UN CUORE IN FUGA


LA TRAMA

C'è un uomo solo che pedala lungo la via per Assisi. Non è un pellegrino, benché sia un credente. Non è un semplice ciclista, perché il suo naso «triste come una salita» è stato per anni l’incarnazione stessa del ciclismo. Ma questa volta, in questa sera che ha l’odore acre della guerra, Gino Bartali non corre per nessuna coppa, per nessun titolo. Corre per salvare vite umane, vite che dipendono da lui e dalla sua bicicletta. Perché da quando il regime ha boicottato il Tour de France e il Duce ha annunciato l’ingresso dell’Italia nel conflitto, è iniziata tutta un’altra storia, anche per Bartali. Una storia di coraggio e orrore, di eroismo e follia. Folle come solo la guerra sa essere. Mentre le leggi razziali vengono applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiungono l’Italia per trovare rifugio. E’ allora che il campione diventa staffetta partigiana, al servizio della rete clandestina Delasem e su incarico dell'arcivescovo di Firenze, il cardinale Dalla Costa. «Se ti scoprono, ti fucilano», gli dice il cardinale. Ma Gino non si ferma. Corre. Finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati in una sorta di cilindro montato sulla canna. Migliaia di chilometri percorsi avanti e indietro da Firenze, centosessanta all’andata e altrettanti al ritorno, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate con feroce determinazione dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuto salva la vita grazie al suo coraggio. 
Passano gli anni, la guerra finisce e di nuovo, in una torrida estate che si fa di ghiaccio sul leggendario Izoard, c'è un uomo solo che pedala. Per vincere il suo secondo Tour, tanti anni dopo il primo, ma anche questa volta per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare un fantasma che si chiama guerra civile.
Corre, Bartali, lungo le strade di un'Italia che non c'è più, sputando sudore e sangue mentre spinge sui pedali, in eterna lotta con se stesso. Tra splendori e miserie di un ciclismo allora trionfante e che oggi pare l'ombra di ciò che fu, insofferente a magagne e combine, dai proclami in camicia nera ai compromessi del dopoguerra, Bartali corre. Sulle strade impolverate e sulle pagine di questa storia che ci restituisce un personaggio vero e sfaccettato, lontano dai triti luoghi comuni che l'hanno etichettato troppo spesso come il brontolone, o il bigotto, il rivale eterno di Fausto Coppi il Campionissimo, quasi fosse figlio di un dio minore.
«L'è tutto da rifare», diceva Gino; e forse il senso vero era che tutto, a cominciare da quelle corse affannate verso Assisi, sarebbe stato pronto a rifarlo, in ogni momento. Senza dire una parola. Corre Bartali, con il suo cuore indistruttibile. Un cuore in fuga, che racchiude un grande segreto.


L'AUTORE

È nato a Firenze nel 1949. Ha iniziato a fare il giornalista con Paese Sera eTuttosport, poi ha lavorato con Repubblica come inviato, occupandosi di sport e società. Editorialista e commentatore per molte testate, ha condotto diverse trasmissioni radiofoniche e televisive. L’ultima è «Brontolo», su Raitre. Ha un blog su Il Fatto quotidiano. Tra i suoi libri ricordiamo Italiopoli, I nuovi mostri e Il culo e lo stivale.

www.olivierobeha.it

14.90 €prezzo di copertina
266pagine



Patrick Fogli
DOVREI ESSERE FUMO 



LA TRAMA

Emile è nato a Parigi ed è ebreo da chissà quante generazioni. Non ricorda il giorno in cui ha iniziato ad avere paura, ma da quel giorno non ha più smesso. Quando è arrivato ad Auschwitz, nel settembre del 1942, non immaginava che sopravvivere a quell’inferno sarebbe stato peggio che morirci.
Alberto ha iniziato una nuova vita. Il suo passato nei servizi segreti è ormai alle spalle, per quanto possa esserlo un’esistenza di quel tipo. Perché lui è il migliore, e qualcuno se n’è accorto, tanto da offrirgli un incarico inatteso: la sorveglianza di un uomo molto anziano e molto ricco la cui vita è in pericolo, e non solo per il cancro che lo sta consumando.
A unire le loro storie un quaderno azzurro, a cui è affidata una verità che non tutti hanno il coraggio di guardare in faccia. E un’ossessione, che rende schiavi in attesa di poter rendere liberi. Un romanzo sulla vendetta e sul perdono. Che non sempre sono sulle facce opposte della medaglia.


L'AUTORE

È nato a Bologna ed è ingegnere elettronico. Ospite al Festivaletteratura di Mantova, finalista al Premio Scerbanenco al Noir in Festival di Courmayeur, è considerato dalla critica uno degli scrittori più interessanti e originali della narrativa italiana di oggi. Per Piemme ha scritto Lentamente prima di morire – il cui protagonista, Gabriele Riccardi, torna anche ne La puntualità del destino –L’ultima estate di innocenza e i romanzi Il tempo infranto, sulla strage alla stazione di Bologna, e Non voglio il silenzio, con Ferruccio Pinotti, sull’omicidio Borsellino e la trattativa Stato-mafia. Ha scritto con Stefano Incerti la sceneggiatura di Neve, il nuovo film del regista napoletano.

www.patrickfogli.com

15.50 €prezzo di copertina
294pagine

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