Cari lettori,
lo so, non ho tenuto fede all'impegno di non recensire fino a settembre. Ma oggi, sospinta come una vela dal vento, ho pensato che avevo bisogno di ascoltare una canzone.
Ho sentito il bisogno di annegare nella musica e nelle parole. Ma non quelle casuali, quelle distratte. Bensì quelle che sfiorano l'anima in una calda carezza. E così, ho riascoltato una canzone che mi è sempre stata cara.
Questa:
Pochi sanno, che da questa canzone è tratto un romanzo molto bello di Roberto Vecchioni: Il Libraio di Selinunte.
Da qui, l'idea di recensire questo libro, che personalmente ho apprezzato. Un libro ricco di una poesia del vivere, che disarma.
Editore Einaudi
Collana Super ET
Formato Tascabile
Pubblicato 04/07/2014
Lingua Italiano
ISBN-13 9788806223212
TRAMA
Un ragazzo esce nottetempo di casa, eludendo la sorveglianza dei genitori, per recarsi nella bottega di un librario che passa le notti a leggere. Il ragazzo s'innamora di questa figura e grazie a lui assorbe le mille storie che nei libri sono custodite. Quando un giorno gli abitanti del villaggio, mossi dall'odio e dall'invidia, bruciano la libreria, si accorgono con terrore che con le parole spariscono anche le cose che queste nominavano. Il librario è introvabile, forse morto nel rogo. Sarà il ragazzo a scoprire dentro di sé la sua voce perduta e quando vicino al tempio vede le proprie parole farsi pagina sul mare, capisce che queste sono ancora vive e che le cose si salveranno. La storia è ispirata al testo di una sua nuova canzone.
LE MIE IMPRESSIONI
Come avrete capito, ho molto apprezzato questo testo. Lo si legge in davvero poco tempo, ma lascia in bocca un gusto sapido di cose perdute e meravigliose. Aleggia qui l'amore per la parola, nella sua forma più bella: quella dei libri.
Una storia questa, che porta il cuore altrove. E alla fine ci si trova a seguir le parole di un pifferaio incantatore.
Un libro che esorta a riflettere, su quanto estremi possano essere i gesti della gente, indotta dal pregiudizio, dalla diffidenza e dalla paura.
A Selinunte brilla come una perla, una piccola libreria, ma la gente decide di bruciarla. Il ragazzo cresciuto al suono delle parole del libraio, che ogni sera leggeva per sé e per i suoi libri, rimane talmente scosso, da non riuscire a dimenticare l'accaduto. Sparita la libreria, svaniscono anche le parole. Che mondo terribile quello in cui non si può esprimere la bellezza di un fiore o di un bacio.
Sarà proprio quel ragazzo, una volta cresciuto, a ritrovare le parole e a donarle alla sua amata.
Leggetelo, passerete un paio d'ore avviluppate nell'incanto della piccola libreria.
Il mio voto:
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