
Week’s Top
A quindici anni, se si deve
scegliere fra trascorrere un anno a Brisbane, Australia, o in uno sperduto paesino
nella provincia piemontese, non si hanno dubbi: paesino. Purché sia vicino alla
città in cui vive il tuo ragazzo. E così Flora lascia partire senza rimpianti
la madre, oceanologa in trasferta di lavoro australiana, e va a stare a casa di
una zia... che, però, non è una zia normale. Non è normale la zia, e neanche lo
zio, i cugini, i vicini di casa, la scuola, i compagni di scuola. Perché San
Mirtillo è uno dei ventisette comuni DP presenti sul territorio italiano, e i
comuni DP sono quelli in cui vivono i DP, i Different People, nome inglese per
creature magiche italiane. Ma Flora non è magica per niente, è solo Flora. E
fin dal primo istante si sentirà DIVERSA, scritto proprio così, tutto a lettere
maiuscole. È l'unica ragazza di tutta la scuola che non può cambiarsi colore di
capelli schioccando le dita. Tanto per dire. È durissima, la vita di una Normal
in un mondo di Different, e Flora dovrà fare ricorso a tutta la sua
meravigliosa normalità per non soccombere. Come se non bastasse, anche
nell'amore si trova a dover scegliere fra il suo ragazzo da sempre (e, pensava
lei, per sempre) e uno stregone di diciassette anni, snob, arrogante e
irresistibile. E tutto questo sarebbe ancora niente, se non ci fosse Alibella,
la compagna di classe che nessuna vorrebbe mai avere: una fata perfida come
Maleficent e bella come Angelina Jolie...
Perchè mi sono lanciata su di un libro dall’apparente totale banalità? La
risposta è semplice; per una volta ci troviamo davanti ad un autore italiano
che ha osato fare qualcosa di diverso dal solito romanzo di genere e , seppure
la storia non sia niente di nuovo o stravagante o straordinario per noi lettori
accaniti ed onnivori, credo che abbiamo il dovere di dare un’occasione a
Stefania Bertola ed al suo mondo magico nella nostra normalissima terra natia.
Io non so voi ma sono curiosa come una faina se mi permettete il termine,
all’idea di leggere questo libro.
Per passare alla nota dolente, dolente e bruciante proprio, credo di non
essermi sbagliata. Questo, come tutti gli altri libri del genere, io mi sento
di sconsigliarli a scatola chiusa senza nemmeno sapere da dove vengano, chi
realmente li abbia scritti o perchè certe case editrici si siano lasciate
abbindolare.
Week’s Flop
"Mi chiamo Sofia e sono
un'adolescente come tante. Amo raccontare tutto a modo mio, parlare di
interessi comuni, di quello che mi piace, delle mie esperienze e della mia
vita. Ho 17 anni, sono milanese, amo la pizza, il gelato, sono in fissa con le
caramelle alla mela e ho due canali YouTube. Ogni lunedì carico un video nuovo
dove racconto la mia folle vita di adolescente." La maggior parte dei
video che Sofia Viscardi pubblica sulla sua pagina raccontano con ironia
situazioni comuni a molti suoi coetanei e racconti di vita quotidiana. Oltre
che su YouTube, risponde ai fan sui suoi profili social, in particolare su
Ask.fm, un sito frequentato dagli adolescenti in cui ci si scambia domande e
risposte su qualsiasi argomento. Recentemente ha fatto una lunga intervista a
Saviano, che ha scelto lei per parlare al mondo social dei ragazzi. II libro
sarà un romanzo, un racconto in prima persona dei sentimenti e delle passioni,
degli innamoramenti e delle delusioni, dei rituali dell'acchiappo e
dell'abbandono di un'adolescente nell'era dei social media sullo sfondo di una
Milano viva e scintillante.
Proprio una cosa a scatola chiusa, del tutto oscura a noi poveri e semplici
mortali visto che nemmeno sul Web si hanno notizie della vera trama di questo
fantomatico “romanzo” che questa altrettanto fantomatica “scrittrice” ha avuto
la piacenza di sfornare. Ammetto di avere una personalissima ed irritante
avversione per i cosiddetti nuovi autori che il mio caro You Tube continua a
sfornarci come i panettoni a Natale (troppi e spesso di qualità discutibile).
Ok che il nome Sofia Viscardi potrebbe essere visto come una sorta di marchio
ormai, come lo è Zoella per gli americani ma io speravo che l’editoria italiana
avesse qualcuno con un minimo di buon senso e gusto per le opere che propone al
grande pubblico. Comprendo che in questa sede dovrei parlare di commento al
libro in se ma non posso esimermi da mettere un poco di
polemica quando si tratta di argomenti che mi stanno a cuore. Da semplice
‘consumatrice’ onnivora quale mi definisco, non snobbo alcun tipo di libro e
sono anche consapevole che un libro che piace a me possa non piacere ad altri e
viceversa ma in questo caso è una questione complessa ed assai più articolata
da valutare. Dov’è finita la qualità? Dove sono i mesi, anni forse, di gavetta
prima di arrivare in vetta? Perché persone talentuose devono restare
nell’anonimato seppure le loro opere sono molto meritevoli e altri come la
Viscardi, una diciassettenne che non so che cosa abbia da raccontare in un
Romanzo non ha versato nemmeno una goccia di sudore per arrivare la dove è
adesso. Io personalmente non me lo spiego.
Detto ciò, confido nel vostro potere critico personale...
Ci vediamo presto, al prossimo post!
Anne
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