Eccoci giunti alla terza tappa di questo Blogtour del romanzo Calpurnia l'Ombra di Cesare, romanzo d'esordio di Sonia Morganti per la Leone Editore.
Se vi siete persi le prime tappe trovate il tutto in questo click.
Vi ricordo che alla fine del Blogtour ben due lettori potranno vincere due copie cartacee del romanzo, inviate direttamente dalla casa editrice.
Regole per vincere la copia cartacea:
- Iscriversi come lettore fisso nei vari blog che ospitano la tappa
- Commentare ogni tappa dei vari Blog
- Cliccare su mi piace della casa editrice Leone Editore
- Condividere l'evento nei social con l'hashtag #calpurniablogtour
Il contenuto della tappa di oggi è un piccolo estratto tratto dal libro
Ottobre dell’anno 694 dalla fondazione di Roma (60 a.C.), consoli Cecilio Metello e Lucio
Afranio, Ercolano.
L’autunno quell’anno pareva non voler arrivare. L’estate indugiava pigramente sulle campagne
fertili e sui fianchi del monte Vesuvio, ancora verdissimi e appena velati da una leggera
foschia. Il soffio tiepido del vento sfiorava il mare lucente, sciogliendosi nelle sue increspature.
Il tempo sembrava aver miracolosamente smesso la sua corsa, ma quell’immobilità dorata
e innaturale faceva crescere in lei la percezione di un cambiamento imminente.
Nella luce piena del primo pomeriggio aveva attraversato rapidamente il giardino senza
soffermarsi troppo a godere dell’aria profumata che in esso si respirava, per raggiungere
in fretta la terrazza semicircolare affacciata sul Tirreno.
Il mare ha un respiro calmo e profondo, che mi conforta.
È sempre tacito, in fondo, il mare. Invano i gabbiani gridano, chiedendogli di scoprire i tesori
che cela.
È strano che in tanti lo temano. Ci definiamo figli di Marte e di Venere, del dio che porta
morte e distruzione e della dea che devasta i cuori inconsapevoli, eppure molti di noi sono
timorosi e diffidenti davanti a queste acque dai confini invisibili. Forse ne hanno paura perché
contro i suoi cambiamenti repentini nulla può la ferrea organizzazione delle legioni. O
forse perché la sua vastità e la sua mutevolezza non possono essere imbrigliate negli
schemi della filosofia, come la passione d’amore, o giustificate, come la guerra. Credo lo si
tema perché somiglia al destino...
Pensando teneva la testa lievemente inclinata e offriva il viso al vento denso di salsedine.
Era in piedi di fianco alla statua di Diana che sembrava, come lei, voler scrutare un orizzonte
più in là del visibile.
Restò lì da sola, persa nei suoi pensieri. In disparte, come preferiva rimanere quando il
padre invitava nella sua villa, oltre a poeti e filosofi, anche politici.
Si rifiutava di giustificare la loro contemporanea presenza in casa: cosa mai avessero in
comune quelle due categorie le era faticosamente comprensibile. I loro mondi erano divisi
in maniera inesorabile come l’orizzonte che aveva davanti, dove una sottile linea più scura
segnava il confine tra il blu del mare e quello del cielo.
Da qualche tempo il padre la guardava con occhi pensosi, immaginando, giustamente,
che in lei si agitassero proprio quelle domande. E lei, che d’altra parte si era accorta di
quegli sguardi, taceva e trovava così conferma ai suoi dubbi.
Ma quel pomeriggio, no... non voleva pensarci!
Che ne dite? Vi siete persi anche voi nella scrittura così soave?
Ricordate di seguire le prossime tappe del Blogtour per aggiudicarvi una copia del romanzo:
- Tappa numero 4: 18 APRILE su il Portale Segreto: Ambientazione del Romanzo
- Tappa numero 5: 20 APRILE su L'albero delle mele: Scheda Personaggio- Tappa numero 6: 22 APRILE su Whisper la voce del tempo: Mini intervista a Sonia
- Tappa numero 7: 26 APRILE su Il Lettore è un gran Sognatore Recensione del romanzo
- tappa numero 8: 28 APRILE su Il colore dei libri il messaggio che Calpurnia lascia ai lettori e nomi dei vincitori
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