Editore Newton Compton
Collana Vertigo
Formato Rilegato
Pubblicato 19/02/2015
Pagine 406
Lingua Italiano
ISBN-13 9788854173132
Traduttore F. Barbanera
Alyssa Gardner riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti. Peccato che per lo stesso dono sua madre sia finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo "Alice nel Paese delle Meraviglie". Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora, almeno fin quando riuscirà a ignorare quei sussurri. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, però, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un'incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l'abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove: prosciugare un oceano di lacrime, risvegliare i partecipanti a un tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell'ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?
Ho appena terminato di leggere questo
romanzo e, nonostante abbia una valigia da chiudere e poche ore che mi
distanziano dalla mia partenza, voglio riportarvi le mie impressioni a caldo,
come si suol dire.
Ho solo un aggettivo per descriverlo:
FOLLE.
Be', ce ne sarebbero altri, ma folle è la
prima parola a cui penso. E poi visionario, scenico, delirante, seducente,
romantico, avventuroso, macabro, emozionante.
Perfetto.
Era un bel po' che non leggevo un libro
così e mi sento davvero appagata.
Devo riconoscere che l'inizio è stato lento
e mi domandavo se interrompere o meno la lettura. Ma ho voluto dare fiducia
alla Howard. Dopo le prime cinquanta pagine il libro ha messo le ali e ha preso
il volo. Non ho usato a caso la parola ali. ;)

La vicenda è avvincente, emoziona a ogni
pagina. Lega un filo invisibile tra gli occhi e le parole impresse.
L'autrice mostra audacia e coraggio nella
scelta della storia, così come dei personaggi. Ma dimostra anche una sottile
maestria nel dispiegare il tutto, lasciando lo stupore nel cuore del lettore.
Ho adorato la prosa di questa scrittrice.
Lo stile è ricco di metafore che suggeriscono immagini nitide e perfette. É uno
stile sagace e denso, che sazia la fame del lettore.
Molto apprezzate le descrizioni ambientali
e quelle delle figure che albergano in questo astruso Paese delle Meraviglie,
che di meraviglioso non ha poi tanto... E vedrete perché.
Leggere questo libro è come guardare dalla
lente di un caleidoscopio.

Alyssa non è una fanciulla come tante, riserva
un segreto e sarà pronta a rischiare tutto per arrivare alla verità.
Leggendolo mi sono chiesta: l'autrice, da
dove avrà attinto tutta questa fantasia? Credetemi se vi dico di aver trovato
questa sua rivisitazione a tratti più audace e fantasiosa di quella di Carroll,
che Anita Howard dimostra di conoscere bene, tanto da poterla rimodellare. Ed è così, ci si può permettere di delineare e personalizzare i contorni
di una storia, se la si conosce a menadito.
"Tu capisci la logica che si nasconde
dietro l'assurdo, Alyssa. Per tua natura sei incline a trovare la pace nel
mezzo alla follia ed è proprio questo che stiamo facendo ora: stiamo dando al
nostra cibo la possibilità di combattere."
Non conferivo cinque calamai da tempo, ma
"Il mio splendido migliore amico" li merita tutti.
I miei complimenti all'autrice e un
ringraziamento per aver donato ai lettori un libro indimenticabile.
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