comincio questo report, presentandovi Antonio Lanzetta, che nel corso degli anni ha cambiato pelle, facendosi conoscere per diversi generi. È arrivato al pubblico con pubblicazioni come Warrion e Revolution. Poi arriva un thriller, il racconto Nella pioggia e qualcosa cambia. La fantascienza e il fantasy cedono il posto al giallo e al thriller.
Ho avuto il piacere e l'onore di presentare l'ultimo romanzo di questo autore, che si rivela abilissimo nel tratteggiare ombre e misteri. Si conferma, infatti, un vero e proprio ragno in questo suo ultimo romanzo. Ragno perché? Perché tesse una trama ricca, i cui fili pian piano si congiungono tenendo stretto il lettore, fino al punto in cui la sua penna arriva e lo morde, lasciando un segno.
È quello che mi è successo leggendo Il buio dentro, sono stata toccata, morsa dalla penna di questo autore. Uno scrittore che ci mostra le vicende srotolando gli eventi con un ritmo incalzante e ipnotico.
La narrazione del romanzo è alternata tra il presente e passato, l'estate del 1985. I protagonisti della storia sono gli stessi in
entrambi i tempi. Nel presente il vero personaggio principale, però, è lo Sciacallo, Damiano Valente, un noto scrittore che per vivere scrive della morte, la conosce, la combatte, lo ossessiona. Sì, perché nel passato di Valente c'è stato un terribile delitto che ha scosso la sua vita e quella dei suoi compagni di adolescenza: Stefano, Flavio e la dolce Claudia. Un omicidio che si ripropone nel presente con lo stesso modus operandi e appare quindi come un rituale. Quando Valente, coinvolto in una nuova indagine, vede il cadavere dell'ultima vittima, torna indietro con la mente. Troppe coincidenze, troppi messaggi lasciati perché lui si leggesse. Solo lui. Perché forse lo Sciacallo conosce l'assassino. E attende trentuno anni per prenderlo.
entrambi i tempi. Nel presente il vero personaggio principale, però, è lo Sciacallo, Damiano Valente, un noto scrittore che per vivere scrive della morte, la conosce, la combatte, lo ossessiona. Sì, perché nel passato di Valente c'è stato un terribile delitto che ha scosso la sua vita e quella dei suoi compagni di adolescenza: Stefano, Flavio e la dolce Claudia. Un omicidio che si ripropone nel presente con lo stesso modus operandi e appare quindi come un rituale. Quando Valente, coinvolto in una nuova indagine, vede il cadavere dell'ultima vittima, torna indietro con la mente. Troppe coincidenze, troppi messaggi lasciati perché lui si leggesse. Solo lui. Perché forse lo Sciacallo conosce l'assassino. E attende trentuno anni per prenderlo.
Lanzetta ci porta nel passato tra le vie di Castellaccio, a conoscere le vite di Damiano e i suoi amici. Ciascuno è diverso, ma tutti portano dentro quel buio che aleggia tra le pagine. Anime frammentate li definisce l'autore stesso. Anime tagliate dentro, che si trascinando il peso del passato e del dolore.
Come il timido e altruista Flavio, che rimasto orfano va a vivere dal nonno, Don Mimì, un uomo rispettato a Castellaccio, che cambierà il ragazzo irreversibilmente. Poi c'è lo stesso Damiano, il "corridore" viene definito, lui è l'amico sincero che dispensa consigli. Stefano, che inizialmente ci appare sincero, ma poi viene sopraffatto dalla sua gelosia per Claudia, che si avvicina a Flavio. E questo Stefano non può sopportarlo, perché lui e Claudia sono cresciuti insieme, Flavio viene da Torino ed è a Castellaccio da solo un mese. Come può aver conquistato il cuore di Claudia?
Inizialmente non vi nascondo che non capivo dove l'autore mi stesse portando. Troppe storie si alternavano, senza comprendere il filo conduttore. Poi all'improvviso, tutto è esploso e ho iniziato ad avere chiaro il piano dell'autore, il cui scopo è stato interamente raggiunto, perché non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Ciascuna di esse è la tessera di un puzzle che solo alla fine rivela il quadro finale. Ci si chiede: perché tornare indietro? Perché Lanzetta ci mostra le vite dei ragazzi? Forse l'assassino è uno di loro? I sospetti iniziano a crescere, fino a quando si inizia a formulare un'idea che nel momento in cui prende forma, viene smentita e smontata dall'autore, che rimescola le carte in tavola.
Avevo in mente i miei tre sospettati, devo dire. Ma sono stata tratta in inganno. E credetemi, lo stupore nell'apprendere la verità e l'identità dell'assassino non mi ha abbandonato per qualche ora.
L'autore è stato formidabile nell'incastrare ogni scena, ogni dettaglio. Azzeccassimo l'elemento esoterico-rituale che ruota attorno agli omicidi. Credo sia stata una carta vincente, che apre scenari e conferisce mistero.
Il buio dentro mi ha scosso, mi ha emozionato e mi ha coinvolto nella sua rete di malinconia e nelle sue atmosfere dipinte in maniera impeccabile.
*Potete acquistare il romanzo in libreria o su amazon. :)
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