Titolo: Keltor – The Guardian
Archives, Vol. I
Autore: Jennifer Sage
Collana: Rosa Gotica
Pagine: 352
Genere: Paranormal romance
Keltor è un Guardiano della Luce,
anche se vive prevalentemente nell’Ombra, tormentato dal suo passato. Il suo
mondo, quello dei Guardiani, è una realtà oscura che coesiste con la nostra.
Dietro il caldo velo delle nostre vite, una guerra si combatte tra i demoni e i
Guardiani che proteggono l’umanità al meglio delle loro possibilità, credendo
ancora in noi come razza.
C’è una persona, però, un
Custode, che ha in sé il potere di aiutare una o l’altra fazione in guerra. Con
l’abilità di danneggiare la Luce o l’Oscurità e senza alcuna consapevolezza di
come dovrebbe farlo, Liz è quasi una pedina senza speranza. Una pedina che sta
per trovarsi priva della capacità di opporsi alla forza più grande che abbia
mai incontrato.
Un Guardiano che ha perso il
cuore secoli fa. Una donna che non ha mai conosciuto veramente il proprio. Le
leggi vietano che possano trovare rifugio uno nell’altra. E leggi ben diverse
che impediscono loro di separarsi.
Una decisione deve essere presa,
una che potrebbe riportare indietro dai sette inferni il più crudele dei
demoni. I Guardiani sono tra noi… e questo in particolare è il frutto proibito.
«Con uno stile scorrevole e
coinvolgente, l’autrice ha dato vita a un’opera che mescola amore, passione,
amicizia, battaglie, azione e suspense in un crescendo esplosivo.»
(Regin la
Radiosa)
«Ho trovato questo paranormal
romance molto piacevole. C’è l’influenza di J.R. Ward, un pizzico di Karen M.
Moning e un po’ di Larissa Ione.»
(The Booknatics)
«Ho davvero amato questo libro.
Ha tutto quello che serve a una grande storia: avventura, amore, suspense e
mistero. E l’azione è frenetica sin dall’inizio.»
(Comfortably Read)
Un assaggio
Questo è il luogo in cui sono
morto. Lo stesso in cui ho vissuto.
Stava sul ciglio del precipizio,
guardando il sole che sorgeva all’orizzonte, proprio come faceva ogni giorno
dalla morte della sua famiglia, circa mille anni prima. Spruzzi d’acqua gli
bagnavano la pelle scura mentre le onde si infrangevano contro le rocce che
separavano il suo antico sguardo dalle gelide profondità sottostanti. Come un
monolite, il guerriero rimaneva perfettamente immobile, con le braccia muscolose
incrociate sull’ampio petto. Se un mortale lo avesse visto avrebbe pensato di
avere le allucinazioni. La corazza di cuoio incrociata sui pettorali era
carica di un’ampia gamma di armi, che proseguiva per tutta la lunghezza del
mantello di pelle, fino a toccare terra.
Fissando il sole, ora
completamente sorto, i suoi vivi occhi verdi scintillavano e i capelli neri,
liberi dalla stoffa che li teneva legati, gli sferzavano il volto austero. Una
cicatrice, residuo della sua vita passata, formava una luna crescente vicino
alla tempia destra, ricordandogli per sempre ciò che era stato e il motivo per
cui aveva combattuto l’oscurità. La sua sola e unica ragione di vita.
Uccidere le creature che avevano
sterminato lui e la sua famiglia su quella stessa spiaggia.
É la prima volta che leggo
qualcosa di Jennifer Sage, la curiosità era tanta, così come le aspettative.
Ringrazio la Dunwich Edizioni per
avermi dato l'occasione di leggerlo. Fino a ora non mi ha mai deluso e sono sempre più fiera
di essere una loro autrice.
Sin da subito ho riscontrato uno
stile sagace, ritmico e coinvolgente. La Sage scrive bene e ne sono conferma le
minuziose descrizioni di ambientazioni, personaggi e creature mostruose. Sì, perché la protagonista di
questo romanzo, Elizabeth (Liz o Lizbeth chiamata da Keltor) incontrerà
terrificanti creature, dedite al male e con lo scopo di ucciderla. Perché?
Elizabeth è un Custode.
Contrariamente alle Leggi
supreme, questa volta il Custode è una donna, Liz per l'appunto.
La scoperta mette gran subbuglio
tra i Guardiani, che tenteranno di proteggerla e di portarla alla Luce.
Anche in questo romanzo troviamo
la diatriba tra male e bene, Luce e Ombra. Tuttavia, vi ho trovato grande
originalità. Innanzitutto, l'opera ha carattere quasi mitologico ed epico. Mi
piace l'idea di una Grande Madre superiore, che rimanda a culti antichi e a società
matriarcali. Mi ha ricordato a tratti, il mondo di Avalon. Bello l'innesto
delle diverse credenze e, la presenza di singolari personaggi. Le figure
classiche della nostra immaginazione, infatti, assumono connotazioni diverse.
Le fate da noi ideate come scintillanti e meravigliose creaturine, qui sono
demoni oscuri dalle mille bocche e altrettanti occhi.
Non solo.
Abbiamo sempre immaginato gli
angeli come mistiche figure alate. Qui gli angeli, o meglio dire i Guardiani,
sono più vicini all'immaginario del vampiro. Sono immortali e come tali non
generano più sangue e hanno bisogno di berlo. Leggono nel pensiero e non
disdegnano di ipnotizzare giovani mortali per nutrirsi. Singolare, davvero.
In questo libro il confine tra
bene e male è labile. A tratti quelli che dovrebbero essere i "buoni"
non mi sembrano poi tanto migliori dei "cattivi". Ma credo sia una
scelta dell'autrice, che dimostra fantasia e offre grande respiro a scene di
azione.
Veniamo ai personaggi. Ecco, su
questi avrei qualcosa da ridire, soprattutto sulle loro dinamiche personali.
Innanzitutto partiamo col fatto
che Keltor, uno dei più potenti e antichi Guerrieri, si innamora subito di Liz.
Questo è probabilmente da addurre alla sua natura immortale, in grado di percepire
le innumerevoli sfumature dell'animo umano, in maniera amplificata. O forse
solo perché Liz sembra essergli destinata. Appena la guarda, il suo universo crolla. Credo nei colpi di
fulmine, certo. Ma qui la vicenda si sviluppa troppo in fretta.
Non capisco nemmeno la reazione
di Liz. Dopo circa cinquanta pagine, Keltor di punto in pianto le salta addosso
e la seduce, quasi. O il personaggio di
Liz è privo di volontà o non saprei... Personalmente, un energumeno che sta a
meno di venti centimetri dalla sottoscritta, una sberla se la becca sicuro!
Energumeno è quasi la parola
giusta, perché Keltor pare una montagna di muscoli che grugnisce e ha ben poco
tatto. Personalmente non amo personaggi come questo, anche se andando avanti,
Keltor ci mostra il suo mondo, il suo passato, le sue debolezze. E lo si
comincia ad apprezzare, sopratutto per la sua dedizione verso Liz.
Ho trovato delle similitudini con
altri libri di genere. Non ho potuto fare a meno di accostarlo alla serie di
Lara Adrian. Keltor e Liz mi ricordano i due personaggi della "Stirpe di
Mezzanotte", Lucan e Grabielle. L' innamoramento, l'evolversi della loro
vicenda personale e addirittura, Liz porta impresso sulla pelle il marchio degli
eletti: una luna crescente. Stesso simbolo troviamo sulle femmine prescelte nei
libri della Adrian.
Altro accostamento che mi ha
fatto storcere il naso: il migliore amico di Keltor si chiama Dante, proprio
come il miglior amico di Lucan nel "Bacio di Mezzanotte", sui cui è
incentrato il secondo volume della serie. Caso? Probabilmente.
Trascurati questi elementi,
l'opera della Sage colpisce. C'è tra voi chi si lascerà imbrigliare dalle scene
intrise di eros. Già, numerosi sono gli attimi concessi a Keltor e Liz, durante
i quali, personalmente non ho potuto fare a meno di arrossire come una
quindicenne.
Interessante lo sviluppo
dell'addestramento, affidato a un'ancella inviata dalla Grande Madre.
In generale, come anticipato, è un libro coinvolgente e saprà catturare la vostra attenzione. Vi consiglio di
seguire questa autrice e di addentrarvi nel suo mondo fascinoso di luci e
ombre.
Jeniffer Sage ha già inviato alla
Dunwich, la novella "Ratha - la Magia Interiore e "Dante", il secondo capitolo ufficiale della saga dei
Guardian Archives. Pertanto, credo che possiate aspettarvi grande cose dalla
sua penna.
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