Non cercate di comprendere la natura di uno scrittore. Egli è altrove, in un posto lontanissimo che non ha coordinate, ma solo cieli trapuntati di stelle e oceani di malinconia. E non seguitelo, egli viaggia a cavallo tra un universo e l’altro. Potreste perdervi. Non chiedetevi dove sia quando vi guarda o cosa attenda quando tace. Non stupitevi della sua follia e non trovate ragione nel suo essere fuori e dentro al mondo. Non destate il suo cuore di carta o vi amerà in segreto tra le sue pagine. Abbiate cura di non toccare nulla nelle stanze della sua mente, poiché lì ogni cosa è di un vetro leggerissimo che si infrange a un soffio. Ebbene, che creatura fragile è lo scrittore. Eppure egli è fatto d’acciaio, di una lega che spezza la materia, poiché infrange ogni legge con le dita sulla tastiera. È fatto di diamante, che riluce anche al buio. È fatto della stessa sostanza della notte: mistero e paura, poesia e solitudine. Oh, non provate ammirazione. Egli non è che un ladro d’anim...